MILANO – Nel mondo il mercato dell’alto di gamma vale un trilione di euro e l’Italia ne detiene circa il 10%. Per aumentare anche le quote di mercato e far vincere il Made in Italy nel mondo occorre anche saper raccontare quello che l’industria culturale creativa sa produrre con le proprie mani e il proprio intelletto. E’ il pensiero di Andrea Illy, CEO di Illy Caffè e presidente di Fondazione Altagamma, che è intervenuto nel corso del convegno “Il Made in Italy dopo l’Expo – Fare sistema per vincere nel Mondo” promosso da Sanpellegrino in Expo lo scorso 6 ottobre.
Il Made in Italy è famoso nel mondo non solamente perché è un modo per rappresentare la bellezza del nostro Paese, ma anche perché abbiamo tanti settori che rappresentano l’industria culturale e creativa quali la moda, il design, l’alimentare, l’ospitalità, la gioielleria, i motori, la nautica. Questi settori creando sinergie tra di loro rendono l’Italia un campione internazionale nel mercato dell’alta gamma, un mercato di oltre un trilione di euro a livello globale di cui l’Italia detiene circa il 10%. Dobbiamo porci l’obiettivo di raddoppiare questi 100 miliardi aumentando anche le quote di mercato a lungo termine.
Per fare volare ancora di più il Made in Italy ci vuole un approccio olistico, ovvero dare una visione trasversale perché i saperi, l’heritage culturale e i clienti sono gli stessi sia che si venda acqua minerale, caffè, o un soggiorno. Il fatto di andare a cercare queste sinergie intersettoriali è fonte di vantaggio competitivo straordinario così come saper narrare quella che è la bellezza dell’Italia. Siamo molto bravi a fare ma un po’ meno a descrivere quello che facciamo. Per far questo bisogna insistere sul fatto che non possiamo essere un esercito di battitori liberi che fanno tutti uno sport diverso. Il solo individualismo non basta e quindi fare sistema e creare sinergia tra di noi aiuterebbe tantissimo.
di Redazione