Il settore termale si rivela importantissimo per l’economia del Paese e per le esigenze di benessere dei cittadini
ROMA – Federterme è la Federazione Italiana delle Industrie Termali e delle Acque Minerali Curative ed è l'unica organizzazione italiana rappresentativa delle Aziende termali del nostro Paese. In un’intervista Presidente Costanzo Jannotti Pecci spiega l’importanza del settore per l’economia italiana e la cura della salute delle persone. La disponibilità di acque minerali e termali con caratteristiche chimico-fisiche preziose e una ricerca scientifica di altissimo livello internazionale rendono questo settore un’eccellenza per il nostro Paese.
Quale è il valore del mercato termale nell’economia italiana?
Ben 380 imprese, in 20 Regioni e Province autonome, in 170 Comuni termali, con 65.000 addetti diretti ed indiretti, per 2.700.000 presenze nel 2011: sono questi i numeri del sistema termale italiano. Un “sistema modello” al servizio dei cittadini italiani, di grande reputazione anche in Europa, basato sulle specificità terapeutiche delle acque termali, sulla ricerca scientifica, sulla professionalità degli addetti, sulle regole a presidio della qualità dei servizi ai consumatori.
Può tracciare un quadro del bilancio del termalismo nel nostro Paese ?
Il 2012 è stato un anno ancora difficile, anche se nel mese di settembre si sono intravisti segnali di risveglio. Peraltro nel 2010 e nel 2011 abbiamo registrato che la generale contrazione dei consumi turistici aveva avuto un minor impatto sulle imprese termali rispetto alle altre della filiera. Questo per effetto di un nuovo e diffuso interesse per l’offerta termale italiana, più attenta a rispondere ad una nuova domanda di benessere da parte di nuovi segmenti della clientela, più uomini e più giovani. Certamente il settore termale soffre ma non rinuncia a battersi per una ripresa che sembra alla portata.
Il termalismo attrae più italiani o stranieri? Si sta destagionalizzando?
C’è molto da fare per destagionalizzare cambiando le condizioni di contesto sul territorio e facilitando la fruizione del patrimonio naturale e culturale, più a lungo, da parte di nuovi consumatori, di tutte le età anche nei segmenti più giovani. In questa direzione va la progettazione e la realizzazione di itinerari termali, che offrono turismo del benessere termale con esperienze di natura e cultura. Dall’autunno del 2013 le terme dovranno anche essere pronte a offrire nuovi servizi, tutto l’anno, per l’attuazione della Direttiva europea per la libera circolazione dei pazienti e l’apertura delle strutture di cura termali ai cittadini europei.
Quali sono i punti di forza delle Terme italiane?
Almeno tre: la disponibilità di acque minerali e termali con caratteristiche chimico-fisiche di grande reputazione, una ricerca scientifica di altissimo livello internazionale finanziata dalla FoRST, fondazione dedicata a sostegno della qualità dei servizi, processi di formazione del personale sanitario. Aggiungo anche una forte tenuta e un rinnovato impegno delle imprese ad ascoltare un domanda nuova di cure, di riabilitazione, di prevenzione e di benessere termale, con investimenti finalizzati alla soddisfazione di una clientela nuova.
In che modo le sorgenti termali possono rappresentare una risorsa su cui puntare per lo sviluppo del nostro Paese?
Con la trasparenza e conservando la fiducia dei cittadini e dei clienti nella reputazione delle terme; una fiducia meritata perché basata sul rispetto delle regole del sistema Sanitario nazionale e sul monitoraggio continuo della integrità delle fonti delle risorse naturali termali, per stroncare comportamenti scorretti e abusi dei prelievi dell’acqua termale. Anche gli eventi annuali di “ Porte aperte alle terme”, avviati nel 2009, puntano a far conoscere sia le specificità delle acque termali sia l’impegno a soddisfare una nuova domanda di esperienze di nuovi servizi termali che fanno la differenza e indicano la strada per il successo.
9 novembre 2012