ROMA – Un’indagine promossa dal Gruppo Sanpellegrino e condotta da GfK ha evidenziato il gap tra quello che i genitori pensano sulla corretta idratazione e sul consumo di acqua dei propri figli e quello che realmente sanno e fanno. SIPPS, FEMTEC e il Gruppo Sanpellegrino hanno tenuto un momento di incontro per fare il punto su un tema di grande rilevanza per la salute e il benessere dei più piccoli. Sul tema è intervenuto anche Umberto Solimene, presidente della FEMTEC, la Federazione mondiale di idroterapia e climatoterapia.
Perché FEMTEC ha promosso il convegno “Bere bene per crescere bene”?
Una delle mission di FEMTEC è l’utilizzo dell’acqua in diverse forme (da bere, per bagni e per trattamenti) per appropriati stili di vita. L’uso dell’acqua come bevanda è importante per le diverse fasi della vita delle quali, quella dei primi anni di vita, è una delle più critiche per il benessere futuro. Questo vale anche in età adulta, dal momento che nel caso di diete ricche di sale, un’alimentazione di questo tipo può essere equilibrata grazie a una corretta idratazione.
Quali evidenze emergono dalla ricerca promossa sul tema da Sanpellegrino?
La ricerca presentata oggi è interessante ed originale, i dati emersi sono per un verso allarmanti – dal momento che si è visto che i genitori conoscono poco i comportamenti dei propri figli in tema di idratazione: dall’indagine è emerso, ad esempio, solo 1 su 2 si informa se il proprio figlio se ha bevuto nel corso della giornata. Ma questo ci fa capire anche che c’è molto da fare e che la strada strategica del partire delle scuole e dall’educazione di grandi e piccoli è giusta. I dati ci hanno detto che l’attenzione è spostata molto sulla parte alimentazione e poco sulla parte idratazione, che invece è una parte fondamentale del benessere, della salute e dell’alimentazione stessa.
di Prisca Peroni
16 dicembre 2016