MILANO – Prelevare all’origine i soli quantitativi necessari alle sue attività e lasciare alla natura ciò che non le occorre. E’ questo l’impegno che il Gruppo Sanpellegrino porta avanti all’interno dei suoi stabilimenti dove le acque provenienti dagli acquiferi vengono imbottigliate. In occasione del World Water Day Piero Viola, Responsabile Risorse Idriche del Gruppo Sanpellegrino, spiega l’importanza di proteggere questo bene e di educare alla tutela di questa risorsa naturale.
Il viaggio dell’acqua
Piero Viola pensa con emozione al viaggio fatto dall’acqua prima di poter essere sorseggiata piacevolmente ed al ruolo svolto dalla natura per farla arrivare pura sino a noi, dopo averla perfettamente equilibrata nella composizione minerale. “Ho la grande fortuna di lavorare con l’acqua e per l’acqua da molto tempo – racconta il Responsabile Risorse Idriche - Ogni volta che sono al cospetto di una sorgente di acqua pura penso al lungo viaggio che quest’acqua ha percorso nell’intimità della terra. Quando la berrò, avrò la fortuna di assaporare un sale segreto della terra. Questa è una cosa che mi commuove.”
Spiegare per salvaguardare il bene acqua
Piero Viola spiega l’importanza di gestire una concessione mineraria e ed un acquifero, i quali richiedono capacità tecniche e professionali adeguate. “Nel momento in cui l’uomo utilizza l’acqua, lo deve fare in modo ponderato, rispettando gli equilibri naturali, prelevando all’origine solo le quantità indispensabili, minimizzando gli sprechi e restituendo all’ambiente acqua non utilizzata ma comunque rispettosa per il medesimo ambiente.” Capacità che il Responsabile Risorse Idriche del Gruppo Sanpellegrino cerca in tutti i modi di trasferire all’interno del suo team. “A livello familiare mi capita spesso di essere severo ma motivando sempre il perché. Infatti, la spiegazione, il convincimento, la motivazione, scientifica ma anche meno scientifica, è molto importante per portare a bordo le persone in una missione comune di salvaguardia, difesa e perpetuazione di questo bene preziosissimo.”
di Prisca Peroni