MILANO – Ci sono tanti tipi di opere d’arte. Quelle presenti nei musei internazionali, che portano le firme di grandi maestri del passato e quelle che possiamo trovare nella vita di tutti i giorni, fatte dagli “artisti di casa”, capaci di sfruttare i pochi materiali a disposizione. Vinicio Ribeiro è un artista eclettico, che passa parte del suo tempo a rovistare tra i cassonetti dell’immondizia di New York, alla ricerca continua di materiale adeguato per la composizione delle sue opere, poiché vede in gran parte dei “rifiuti” delle potenzialità nascoste.
Ci vuole più consapevolezza
Negli ultimi anni il riciclo dei materiali di scarto ha dato grandi risultati, ma ci sono ancora molte persone incapaci di dividere adeguatamente le diverse tipologie di rifiuti, riversandoli nella maggior parte dei casi nel cassonetto dell’indifferenziato. Ribeiro negli anni ha cercato di invertire la rotta, proponendo opere straordinarie composte da materiali recuperati per sensibilizzare le persone sull’argomento. L’arte del riciclo ancora una volta torna a far parlare di sé grazie ai capolavori in formato green proposti da Ribeiro: “All'inizio la gente mi guardava e pensava che fossi un netturbino – afferma l’artista -. Questo è un grande equivoco, perché io raccolgo tra la spazzatura solo materiale utile per creare le mie opere. Recupero tutto ciò in cui vedo delle potenzialità”. L’artista 38enne parla dal suo piccolo, ma ben arredato appartamento posizionato sulla West 40th Street.
Un arredo speciale
Nella casa dell’artista si possono trovare tavoli, lampade, specchi e sedie di gran gusto, arredi che sembrano essere stati acquistati nei negozi di design di prima fascia. Invece non sono altro che pezzi salvati dalla spazzatura e ristrutturati da Ribeiro. L’artista ha ammesso che l’unico elemento di arredo o decorazione della sua abitazione che non proviene dalla strada è il tetto . Nato in Brasile, Ribeiro è cresciuto in una famiglia molto tradizionale: “ La mia famiglia non mi ha lasciato troppe libertà - ha raccontato - Non potevo sognare di essere un artista e per questo non potevo essere me stesso. Così mi sono trasferito a New York nel 2001 con tante speranze. Ho lavorato e ho fatto tante cose per pagare l'affitto, per sopravvivere e con il passare del tempo mi sono dedicato a questa arte”.
di redazione
