Il nemico in agguato per chi fa sport amatoriale resta la disidratazione
MILANO – L’aumento delle temperature e l’allungamento delle giornate spingerà da qui alle prossime settimane anche i più pigri a fare un po’ di attività fisica dopo il “black out” invernale. Ma, come per ogni cosa, improvvisare nello sport è sempre sconsigliato, specie quando in ballo c’è la salute del corpo e il benessere della persona. Una delle cose che più bisogna sapere è come soddisfare il fabbisogno idrico di cui abbiamo bisogno non solo per compensare gli sforzi ma anche per ottimizzarli al meglio.
La disidratazione
Secondo gli esperti del National Council on Strenght & Fitness la disidratazione può essere definita come una perdita dell’1,0% o più del peso corporeo a seguito di perdita di liquidi. Una delle idee più comuni ma sbagliate è che ci si disidrata sudando. In verità perdiamo acqua ogni volta che respiriamo. Tutte le nostre funzioni metaboliche richiedono acqua e, in media, “sostituiamo” tutta l’acqua nel nostro corpo una volta ogni 10-12 giorni. Diverso è il caso degli atleti che si allenano pesantemente e che lo fanno ogni 6 giorni.
Sport amatoriale
Gli esperti di fitness spiegano che la maggior parte dei runners amatoriali non bevono abbastanza acqua per sostituire i liquidi che perdono durante l'esercizio fisico. Per combattere questa carenza il consiglio è: bere un bicchiere d’acqua ogni ora durante il giorno; un bicchiere ogni 15-20 minuti durante l’esercizio fisico; due bicchieri dopo aver concluso. Preferibilmente è opportuno scegliere acqua fredda per aiutare il corpo a regolare la sua temperatura durante l’esercizio fisico.
Gli effetti del non bere
Disidratare i muscoli anche solo del 3% aumenta di circa il 10% la perdita della loro capacità di contrazione e dell’8% la velocità con cui lo fanno. Uno studio condotto alla Ball State University ha mostrato un calo del 7% in termini di velocità su 10 chilometri nei runners che erano disidratati di appena il 2% -3%.
aggiornato il 16 aprile 2015