MILANO – Da un lato, 1 genitore su 2 (51%) considera un’idratazione adeguata tra le principali leve per la salute dei suoi figli, insieme alla giusta quantità di sonno (59%) e di attività fisica (50%), dall’altro, però, pensando ai comportamenti quotidiani, il controllo sul bere è secondario: si chiede cosa i propri figli facciano durante la giornata (77%), cosa e quanto abbiano mangiato (70%), solo 1 su 2 (54%) chiede se abbiano bevuto. E’ quanto emerge da una ricerca* promossa dal Gruppo Sanpellegrino e commissionata a GfK in occasione del convegno Bere Bene per Crescere Bene organizzato insieme a SIPPS e FEMTEC.
Il gap dei genitori
Dai risultati emerge la presenza di un gap tra quello che i genitori pensano sulla corretta idratazione e quello che realmente accade: di fatto c’è una scarsa attenzione per il tema, nonostante sia di primaria importanza per la salute dei bambini. Si dà per scontato che i più piccoli bevano in maniera adeguata senza necessità di un’attenzione specifica rispetto ad esempio all’alimentazione che è maggiormente tenuta sotto controllo. Infatti, da un lato, 1 genitore su 2 (51%) considera un’idratazione adeguata tra le principali leve per la salute dei suoi figli, insieme alla giusta quantità di sonno (59%) e di attività fisica (50%), dall’altro, però, pensando ai comportamenti quotidiani, il controllo sul bere è secondario: si chiede cosa i propri figli facciano durante la giornata (77%), cosa e quanto abbiano mangiato (70%), solo 1 su 2 (54%) chiede se abbiano bevuto.
Conoscenza superficiale
Dai dati, inoltre, emerge quindi che i genitori seppur sensibili al tema della corretta idratazione mostrano conoscenze generali e non sempre corrette inerenti l’idratazione dei bambini. È infatti scarsa la conoscenza della quantità giornaliera corretta d’acqua: circa il 20% dei genitori pensa che il fabbisogno idrico dei bambini sia minore di un litro al giorno, il 15% non sa quale sia il fabbisogno idrico di un bambino. Superficiale e generica la conoscenza dei benefici: sono chiari e noti i benefici più basilari sull’acqua, ad esempio depurazione, benessere generale di intestino, metabolismo, sistema cardio vascolare e salute della pelle (più del 90% dei genitori). Meno noti invece i benefici sulla concentrazione (68%) e sul mal di testa (56%) che invece sono aspetti importanti soprattutto per bambini e ragazzi in età scolare.
Quanto bevono i bambini
Allarmante il dato che ci dice che il 58% dei bambini beve meno di un litro di acqua al giorno. Inoltre, solo il 37% dei genitori pensa che lo stimolo della sete sia un segnale di scarsa idratazione che va prevenuto visto che può portare ad una riduzione delle prestazioni fisiche e mentali. L’81% dichiara che i suoi figli bevono solo quando hanno già lo stimolo delle sete e il processo di disidratazione sta quindi già cominciando e solo 1 su 3 (34%) sa che nei bambini lo stimolo della sete è minore che negli adulti e proprio per questo andrebbe anticipato e non aspettato.
*L’indagine, commissionata dal Gruppo Sanpellegrino, è stata svolta tramite un questionario strutturato a 800 persone, di cui 270 genitori sul consumo di acqua e sulle conoscenze e le credenze che gli Italiani hanno nei confronti dell’idratazione, con un focus specifico sui bambini e i ragazzi da 0 a 14 anni (nella prospettiva dei loro genitori).
di Alessandro Conte
5 dicembre 2016
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